Amo da sempre l’arte. Ho voluto studiarla e ho saputo spiegarla, guidando le persone ad ammirarla.
Ho sempre cercato di capire il bello e farlo mio, ritenendolo un lavoro degli altri. Mi sono ritagliata quindi un ruolo di spettatrice preparata, ammirata dei dettagli e apprendista di particolari.
Ma la vita, dicevano, è un’altra cosa: è tracciare solchi concreti nelle strade del quotidiano, non solo sognare. E io l’ho fatto, per anni, contenta di essere io stessa fatica, sudore, parole e speranza. La lezione di mio padre: non c’è nulla di più nobile che sudare per ottenere sè stessi.
Poi la fatica di rivedermi allo specchio diversa: le speranze del mio io profondo lasciate lì a rimpiangere, nell’angolo, tempi che non ci sarebbero mai stati e storie di finta speranza. Ho pensato che sudare è anche rischiare, che rompere le aspettative dello specchio che ci dipinge a volte libera la nostra vera anima.
E ho trovato un’energia enorme: quella del rinnovamento. L’energia che sempre ho voluto lasciare inesplorata ora è libera, e aumenta sempre più, vuole un’altra me, altrove, dovunque, libera.
E così volo, nella fantasia di chi cerca di dare un’età a forme senza tempo e le rende concrete, quotidiane, vive.
La mia scommessa è questa: lasciarmi invadere dalla forza delle mie ispirazioni e creare mille forme concrete e disponibili al quotidiano di tutti.